Video: N/AAudio: N/A80 minVoto 8.3Data di uscita: 24 Mar 1952Genere: Crime, Drama
A Città del Messico, Jaibo è il leader di una banda di giovani teppisti appena uscito dal riformatorio. Pedro è un teppista come lui, ma con qualche voglia di riscatto. E' il film più celebre del periodo messicano di Buñuel, palma d'oro a Cannes e modello ideale di ogni film sull'infanzia violata e di ogni regista del terzo mondo. Non c'è una sola scena patetica, non c'è un solo cedimento naturalista. Buñuel è sempre il vecchio, crudele surrealista di un tempo, un diagnostico dei mali della società tra i più lucidi che il cinema abbia mai avuto. Ancor oggi sconvolgente. Magistrale fotografia di Gabriel Figueroa, i cui estetismi sono temperati da Buñuel salvo poi scatenarsi in sequenze come quella del sogno di Paco.Leggi di piùLeggi di meno
ATTORI:
Estela Inda (Mother)
Miguel Inclán (Carmelo)
Alfonso Mejía (Pedro)
Roberto Cobo (Jaibo)
Alma Delia Fuentes (Meche)
Francisco Jambrina (School Principal)
Jesús García Navarro (Father)
Efraín Arauz (Cacarizo)
Sergio Virel (Ruffian)
Jorge Pérez (Pelón)
Javier Amézcua (Julián)
Mario Ramírez (Ojitos)
Ernesto Alonso (Narrator (uncredited))
Scritto da: Luis Alcoriza, Max Aub, Luis Buñuel
I figli della violenza (1950)
ATTORI:
Estela Inda (Mother)
Miguel Inclán (Carmelo)
Alfonso Mejía (Pedro)
Roberto Cobo (Jaibo)
Alma Delia Fuentes (Meche)
Francisco Jambrina (School Principal)
Jesús García Navarro (Father)
Efraín Arauz (Cacarizo)
Sergio Virel (Ruffian)
Jorge Pérez (Pelón)
Javier Amézcua (Julián)
Mario Ramírez (Ojitos)
Ernesto Alonso (Narrator (uncredited))
Video: N/AAudio: N/A80 minVoto 8.3Data di uscita: 24 Mar 1952Genere: Crime, Drama
A Città del Messico, Jaibo è il leader di una banda di giovani teppisti appena uscito dal riformatorio. Pedro è un teppista come lui, ma con qualche voglia di riscatto. E' il film più celebre del periodo messicano di Buñuel, palma d'oro a Cannes e modello ideale di ogni film sull'infanzia violata e di ogni regista del terzo mondo. Non c'è una sola scena patetica, non c'è un solo cedimento naturalista. Buñuel è sempre il vecchio, crudele surrealista di un tempo, un diagnostico dei mali della società tra i più lucidi che il cinema abbia mai avuto. Ancor oggi sconvolgente. Magistrale fotografia di Gabriel Figueroa, i cui estetismi sono temperati da Buñuel salvo poi scatenarsi in sequenze come quella del sogno di Paco.